Inviato: Mar Nov 08, 2011 6:38 pm Oggetto: Per raccontare per raccontarsi....
Partenza alle 9.30 da Santa Marinella, obiettivo la Fontanaccia, Piove. La tappa del Turbike sui monti della Tolfa in strada decidiamo di disertarla; siamo a fine stagione ormai, ed io poi, quest'anno non ho partecipato al gioco: per le classifiche ne riparleremo il prossimo anno.
Siamo in nove all'appuntamento, il giro è duro, forse non più alla mia portata, ma c'è da passare a salutare un vecchio amico che non c'è più: Paolo Antiga.
Con me c'è Francesco, erano insieme quando è successo il fattaccio, c'è anche Antonio, che voi non conoscete, quella tragica sera erano insieme: tutti e tre.
Piove forte, dico a francesco che ho intenzione di mettere la mantellina impermeabile, mi risponde :- se metti la mantellina schiumerai come una lumaca alla prima salita, te la ricordi com'è? Mi viene da ridere: avrei preferito che mi avesse detto, come un cavallo di razza alla fine di un gran premio, ma ha detto lumaca, non cavallo; chissà poi perché.........
Comincio a pedalare, la salita si fa subito sentire, è necessario il rampichino, raggiungiamo il convento delle suore, piove forte, gli altri si fermano per ricongiungersi, io che sono il più lento dico che mi avvantaggio e comincio la salita: quella vera. Il fatto di essere da solo mi permette di calibrare il mio ritmo e non fatico, la gamba gira bene, ma il vento e la pioggia sferzante sono forti, non so se mettere la mantellina e non dare retta a Francesco o continuare così; decido di continuare, il sudore si mescola alla pioggia, li sento sulle guance, sulle labbra: è una sensazione bellissima.
Ad un tornante il vento forte mi spinge da dietro, cambio perfino rapporto, vado su che è una bellezza.
Gli altri mi raggiungono, rallentano un pochino per non farmi morire e continuiamo la salita fino alla Fontanaccia, fa freddo e piove ancora moltissimo, ci fermiamo solo qualche secondo: il tempo di riempire le borracce e via per raggiungere la Maggiorana e scendere.
La discesa è ripida, provo i miei nuovi freni, vanno bene, ma non sono potenti come quelli di prima:- i Magura sono insuperabili, penso.
Alla fine di uno strappetto, vedo Francesco fermarsi e lasciare la bicicletta, gli faccio cenno se è li che se ne è andato il nostro amico Paolo, mi dice di si, Francesco è emozionato, non è facile per lui rivivere quei momenti. Ha smesso di piovere: chissà.......
Un saluto, un abbraccio a Polo e via in discesa. Vado piano, i miei compagni sono tutti davanti a me e pennellano con eleganza le traiettorie sul sentiero. La mia forcella è ormai mezza "Sgarrupata", perde olio e flette da tutte le parti; non mi permette simili evoluzioni in percorsi così tecnici: e poi c'è anche il vento, cerco di recuperare sul veloce. Raggiungiamo Santa Marinella ed un semaforo rosso mi permette di ricongiungermi a loro.
Ci fermiamo a prendere un caffè e salutarci: Francesco e Alessandro proseguiranno in bicicletta fino a Ladispoli, io e gli altri ci dirigiamo verso il parcheggio dove abbiamo lasciato le macchine.
Sono bagnato dalla testa ai piedi, ho con me un gilè asciutto che avevo lasciato in macchina, tolgo la maglia bagnata e lo metto: le braccia sono nude. Saluto i miei compagni di avventura e mi avvio verso l'Aiurelia, prima di girare per l'Autostrada a Santa Severa, supero Francesco e Alessandro, un colpetto di clacson per un saluto e via verso l'autostrada: ricomincia a piovere.
Raggiungo il casello, il casellante mi guarda, penserà che io sia la retroguardia di qualche invasione extraterrestre: con quelle braccia nude, con quella pioggia, chissà cosa avrà pensato, gli sorrido e gli auguro una bella giornata.
Sono contento, felice. Telefono a Susanna, mia moglie; le dico che sto arrivando a casa e mi pregusto un pomeriggio bellissimo assieme alla mia famiglia.....
ciao a tutti i miei compagni di quella bellissima pedalata: non conosco i loro nomi
Inviato: Mer Nov 09, 2011 3:52 pm Oggetto: Re: Per raccontare per raccontarsi....
guerrierodalfierocipiglio ha scritto:
Partenza alle 9.30 da Santa Marinella, obiettivo la Fontanaccia, Piove. La tappa del Turbike sui monti della Tolfa in strada decidiamo di disertarla; siamo a fine stagione ormai, ed io poi, quest'anno non ho partecipato al gioco: per le classifiche ne riparleremo il prossimo anno.
Siamo in nove all'appuntamento, il giro è duro, forse non più alla mia portata, ma c'è da passare a salutare un vecchio amico che non c'è più: Paolo Antiga.
Con me c'è Francesco, erano insieme quando è successo il fattaccio, c'è anche Antonio, che voi non conoscete, quella tragica sera erano insieme: tutti e tre.
Piove forte, dico a francesco che ho intenzione di mettere la mantellina impermeabile, mi risponde :- se metti la mantellina schiumerai come una lumaca alla prima salita, te la ricordi com'è? Mi viene da ridere: avrei preferito che mi avesse detto, come un cavallo di razza alla fine di un gran premio, ma ha detto lumaca, non cavallo; chissà poi perché.........
Comincio a pedalare, la salita si fa subito sentire, è necessario il rampichino, raggiungiamo il convento delle suore, piove forte, gli altri si fermano per ricongiungersi, io che sono il più lento dico che mi avvantaggio e comincio la salita: quella vera. Il fatto di essere da solo mi permette di calibrare il mio ritmo e non fatico, la gamba gira bene, ma il vento e la pioggia sferzante sono forti, non so se mettere la mantellina e non dare retta a Francesco o continuare così; decido di continuare, il sudore si mescola alla pioggia, li sento sulle guance, sulle labbra: è una sensazione bellissima.
Ad un tornante il vento forte mi spinge da dietro, cambio perfino rapporto, vado su che è una bellezza.
Gli altri mi raggiungono, rallentano un pochino per non farmi morire e continuiamo la salita fino alla Fontanaccia, fa freddo e piove ancora moltissimo, ci fermiamo solo qualche secondo: il tempo di riempire le borracce e via per raggiungere la Maggiorana e scendere.
La discesa è ripida, provo i miei nuovi freni, vanno bene, ma non sono potenti come quelli di prima:- i Magura sono insuperabili, penso.
Alla fine di uno strappetto, vedo Francesco fermarsi e lasciare la bicicletta, gli faccio cenno se è li che se ne è andato il nostro amico Paolo, mi dice di si, Francesco è emozionato, non è facile per lui rivivere quei momenti. Ha smesso di piovere: chissà.......
Un saluto, un abbraccio a Polo e via in discesa. Vado piano, i miei compagni sono tutti davanti a me e pennellano con eleganza le traiettorie sul sentiero. La mia forcella è ormai mezza "Sgarrupata", perde olio e flette da tutte le parti; non mi permette simili evoluzioni in percorsi così tecnici: e poi c'è anche il vento, cerco di recuperare sul veloce. Raggiungiamo Santa Marinella ed un semaforo rosso mi permette di ricongiungermi a loro.
Ci fermiamo a prendere un caffè e salutarci: Francesco e Alessandro proseguiranno in bicicletta fino a Ladispoli, io e gli altri ci dirigiamo verso il parcheggio dove abbiamo lasciato le macchine.
Sono bagnato dalla testa ai piedi, ho con me un gilè asciutto che avevo lasciato in macchina, tolgo la maglia bagnata e lo metto: le braccia sono nude. Saluto i miei compagni di avventura e mi avvio verso l'Aiurelia, prima di girare per l'Autostrada a Santa Severa, supero Francesco e Alessandro, un colpetto di clacson per un saluto e via verso l'autostrada: ricomincia a piovere.
Raggiungo il casello, il casellante mi guarda, penserà che io sia la retroguardia di qualche invasione extraterrestre: con quelle braccia nude, con quella pioggia, chissà cosa avrà pensato, gli sorrido e gli auguro una bella giornata.
Sono contento, felice. Telefono a Susanna, mia moglie; le dico che sto arrivando a casa e mi pregusto un pomeriggio bellissimo assieme alla mia famiglia.....
ciao a tutti i miei compagni di quella bellissima pedalata: non conosco i loro nomi
ciao a Francesco ad Alessandro ed Antonio.
ciao a tutti voi
e un ciao particolare a Paolo..
guerrierodalfierocipiglio
Sono contento anche come alle prime esperienza di coordinatore, dove è meglio iniziare!
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