Inviato: Sab Mar 26, 2016 6:03 pm Oggetto: Turbilonga in Sabina
Ciao a tutti,
uno particolare a te, Paolo (Benzi), per il bellissimo percorso che hai disegnato, non so se in compagnia anche di Angelo (Ferioli), o da solo ...
veramente un gran bel percorso, con il Monte Tancia in mezzo e quella discesa 'da paura' su Poggio Catino ... Spero che anche le altre 'passeggiate' da te disegnate siano altrettanto belle ... ciao e grazie. A sabato. Carlo Clavarino.
Inviato: Dom Mar 27, 2016 8:33 am Oggetto: Re: Turbilonga in Sabina
carlo55 ha scritto:
Ciao a tutti,
uno particolare a te, Paolo (Benzi), per il bellissimo percorso che hai disegnato, non so se in compagnia anche di Angelo (Ferioli), o da solo ...
veramente un gran bel percorso, con il Monte Tancia in mezzo e quella discesa 'da paura' su Poggio Catino ... Spero che anche le altre 'passeggiate' da te disegnate siano altrettanto belle ... ciao e grazie. A sabato. Carlo Clavarino.
Grazie Carlo... percorso ideato da me ma tutto quello che conosco lo devo ad Angelo a Gabriele e ad Aledip.
La prossima turbilonga? Se non verrà modificata il giorno prima, garantirà tre percorsi a difficoltà crescente e, se come penso, farai il LUNGO, passeremo a Magnalardo... una vera chicca.... grande!
Paolo Benzi _________________ ... People run around Crazy Town Seems they have found a place to groove on... (Superfine Dandelion)
Siamo in vena di bilanci, ebbene bilanciamo. La bilancia, poi, di questi tempi va tenuta d'occhio.
Qualcuno starà già pensando: «Ecco il pistolotto di Ciccione».
Vero. Ma coltivo sempre la speranza (forse infondata, ormai) di vedere qualche miglioramento nei comportamenti di gruppo.
Sempre che "gruppo" si possa definire la sterminata serie di drappellini, non più numerosi di 3 unità, che si formano già dopo i primi 15 km e che per i prossimi 100 km non formeranno più nulla che assomigli a un gruppo.
Eh sì, perché ognuno dei partenti, senza alcuna eccezione, potrà riconoscersi in uno di questi profili:
- chi: "intanto io me avvio", e non lo vedi più se non 7 giorni dopo, alla partenza successiva;
- chi un minuto prima della partenza: "perché non passiamo de là, de su, de giù, de sotto o de sopra?" e sparisce prima o poi ad un incrocio senza avvisare nessuno;
- quei 3-4 che rivedi dopo 4 ore, all'incrocio dove sai di dover girare a destra, che ti hanno aspettato per dirti: "noi giriamo a sinistra";
- chi aspetta sì, ma solo perché non sa la strada, e appena gliela spieghi riparte secco;
- chi studia e traccia giri, fa cartine, posta tracce, parte per fare il lungo e potrebbe arrivare 50 minuti prima di tutti gli altri, ma invece aspetta tutti - ma proprio tutti - e nessuno aspetta lui (indovinate chi è l'unico che risponde a questo profilo).
Chi si sente trascurato in questo elenco, batta un colpo. Tutti gli altri, riflettano, se ne hanno voglia.
_________________ Gabriele Russo
«Squali si diventa, e io lo nacqui.»
«Ho passato il controllo-squalità»
Quello che impedisce lo stare assieme sono le diverse preparazioni atletiche , i diversi obbiettivi personali , i vari impegni post , etc etc. _________________ Tex
Mi spiace contraddirti Tex, ma e' la mancanza di volonta' di riaggregarsi ogni volta, dopo i punti critici (salita), come avviene in alti gruppi che lo stesso hanno diversita' di "soci sportivamente preparati"
mi è stato chiesto, nonostante opponessi resistenza per motivi personali e di amicizia (i presenti alla riunione possono testimoniarlo) di tracciare i percorsi delle turbilonghe 2016.
openrunner alla mano ho cercato di disegnare tracciati percorribili da tutti, prevedendo per ogni turbilonga un percorso corto,uno medio ed uno lungo, con dislivelli crescenti.
il problema sta in "partenza": la solita, ennesima ed immancabile modificazione dei percorsi il giorno precedente l'appuntamento. Mi è stato fatto notare che alcuni passaggi erano pericolosi ma è una giustificazione che non tiene, viste le partenze che abbiamo fatto e faremo da riano, quelle dalla giustiniana e il "pericolosissimo" passaggio sulla cassia il 9 aprile p.v. per giunta in una tappa 3T...dove conta il tempo. quindi obiezione irricevibile. punto!
il problema "tempo": se non posso partecipare ad una tappa tbk perchè sono di turno,ho la febbre, ho la bimba che fa il saggio,mi si scuoce la pasta ecc ecc,mi dispiace, rinuncio,uscirò il giorno dopo... non si può fare tutto.
quante obiezioni sui luoghi di partenza...
esempio: in occasione di una turbilonga dei lepini con partenza da valmontone è stato detto da più voci: "troppo lontano"... sapete che differenza c'è fare in macchina 80 km invece di 70 a 100kmh? 7 minuti...
quest'anno ci sarà una partenza da carsoli... vedremo
poi
il problema sta "prima": ognuno conosce le proprie forze e la propria disponibilità... 3 percorsi, 3 possibilità...ci si adatta al proprio stato di forma e alle proprie forze.
il problema sta "durante": i tracciati erano disponibili da giovedi,con tanto di links, con possibilità di visualizzare in street view il percorso... meglio di così... perdersi era impossibile
il problema sta "nel mentre": una turbilonga è una passeggiata ma chi va un pochino più forte "molla" un attimo e chi va più lentamente deve spremersi un poco di più, e ci si aspetta ad ogni valico... altrimenti diventa un calvario e vedi sopra: 3 percorsi, 3 possibilità...
la prossima turbilonga ci sarà il 23 aprile. anche qui ci saranno 3 percorsi a difficoltà crescente. in quell'occasione non farò il "carro scopa" come sabato scorso. pubblicherò per tempo i percorsi "ufficiali" non taroccati, con i links. chi parte per fare i percorsi più impegnativi deve dare qualcosa in più.
è chiaro che dopo questa esperienza (e dire che non volevo crederci), tiro i remi in barca ed in futuro percorsi non ne traccerò.
paolo benzi _________________ ... People run around Crazy Town Seems they have found a place to groove on... (Superfine Dandelion)
Il problema caro Paolo è che il lavoro da te svolto non viene apprezzato. Ne ho troppa di esperienza in merito.
Per apprezzamento non intendo la smanceria nel ringraziare nel post, ma capire il valore che c'è dietro lo studio di un percorso e le varianti che uno si ingegna di progettare. Non sono per la sola bellezza della gita: sono fatti per mettere in condizioni i partecipanti di capire cosa ci attende e se la traccia è compatibile con le nostre forze e/o attitudini. Aborro chi si presenta la mattina e non sa neanche dove dobbiamo andare, figuriamoci come e con quale compagnia. Poi spesso ci si mette anche chi, la sera prima, ti cambia il percorso e se lo ridipinge a modo suo. Non dimentichiamoci chi si presenta all'ultimo secondo: tanto mi aspettano! Se mancano i presupposti di rispetto per gli altri, di che vogliamo parlare?
Una cosa è certa il gruppo è questo, emanciparlo è dura; negli anni abbiamo fatto miracoli. Migliorare? Forse! Ma alla fine la cosa giusta è prendere il meglio, anche perché in giro ci sono gruppi che per 8 mesi l'anno vanno al mare, poi qualche sgambata verso i castelli, poi il top di stagione è il Guadagnolo, e poco più: in fondo quello che noi facciamo, con molta fatica e abnegazione, molti se lo sognano.
PS: udite, udite, io sabato credevo di essermi perso col Gobbi. Deviazione per una stradina con avanti un terribile 30% (cartello falso! ma è lì ad ingannare un normale 18%). Ai piedi del Tancia mi sono fermato per almeno un quarto d'ora a rifocillarmi (non ne avevo più - crisi di fame). Non è passato nessuno, alchè ho pensato: saranno tutti avanti ed ormai arrivati. Figuriamoci se mi aspettano! Neanche per sogno, quasi tutti un pò qua un pò la. E chiedo scusa, perché come dice il mitico "Ciccione in bici" ormai dimezzatosi, ho fatto parte di quelli del "io mi avvio....". Però stavolta non avrei mai pensato che quasi nessuno mi avrebbe raggiunto lungo salite che per me diventano sempre più proibitive.
Alè. _________________ Angelo
Al di là di frasi di convenienza e di temporanea contrizione, mai del resto seguite da effettive "conversioni", noi gente Turbike dobbiamo decidere di che sorte sortire col tempo che passa e che passando, purtroppo, riduce le aspettative di prestazione, se queste erano il motore iniziale del movimento. La socialità nel ciclismo è una delle componenti fondamentali, insieme alle varie valenze agonistiche, naturistiche, di benessere e forma fisica. Lo sanno benissimo i fieri Bisonti del nobile Medardo, che capita l'antifona, si stanno defilando sempre di più dai programmi (più o meno) ufficiali.
Mastro Paolo Biklimber sarebbe confortato non tanto dal vedersi riconosciuta una ragione, peraltro scontata, ma solo da sane e robuste promesse (esplicite e personali) di attenersi alle regole che trasformerebbero il movimento Turbike in un vero gruppo ciclistico. Solo così sia le uscite che mettono a scusa una specie di gara, sia le turbilonghe che nascono solo per "fare gruppo", sarebbero un'occasione anche di socialità ciclistica. Che non è facile come andare in pizzeria - appuntamento alle 8, piedi sotto al tavolo, pronti-via - ma che è tante altre cose: consapevolezza delle proprie forze, un minimo di preparazione sul percorso, pazienza e disponibilità verso i compagni che stanno dietro, ma anche per quelli che stanno avanti e che stanno "trainando" rallentando se stessi. E, non ultimo, senso di appartenenza al gruppo, soprattutto quando non c'è una macchina di mossiere sul percorso.
Per tutto questo extra, l'amato Marcello (Papa-Re-Presidente di ogni Turbike "che il Signore ce lo conservi a lungo") ha mostrato finora poche attenzioni o, forse, molte ingenuità.
Non è tardi, non lo è mai, se vorrà spendere un po' della sua autorevolezza per sanare una lacuna storica del Turbike.
_________________ Gabriele Russo
«Squali si diventa, e io lo nacqui.»
«Ho passato il controllo-squalità»
Registrato: Oct 18, 2009 Messaggi: 60 Località: roma
Inviato: Lun Mar 28, 2016 5:47 pm Oggetto:
Ciao Paolo uno dei motivi perche' vengo poco alle tappe (bellissime) del Turbike e perche' il presidente si sente onnipotente e cambia i percorsi a suo piacimento(e non tiene conto che ci sono persone che si allenano tutta la settimana) e poi chi si lamenta non apprezza lo sforzo di chi organizza le varie tappe o turbilonghe ma comunque tu fregatene e tira dritto per la tua strada.
Una Buona pasqua a tutti.
Bruno Russomnmanno
dunque dunque,
lo spirito di gruppo e' la somma dello spirito dei singoli, per gli amanti della fisica direi che e' una grandezza vettoriale, ovvero ha intensita' e direzione. quindi se le direzioni convergono la somma e' superiore alle intensita' dei singoli, altrimenti no. Tradotto in Turbikese, offrire la scia a chi ne ha di meno lo aiuta, cosi' come affiancarsi in salita ed adeguarsi al passo.
lato mio lo scorso sabato ho iniziato prestando un paio di guanti a chi li aveva dimenticati, poi mi sono esercitato su tre km in salita in una specie di tandem a tre con il terzo non pedalante causa rottura bici per portarlo in cima e consentirgli di tornare a casa, ed ho finito fermandomi per dare camera d'aria e pompa a chi aveva bucato ed era senza attrezzi. ho fatto un po' di km in meno di quelli programmati perche' con i vari traini si e' fatto tardi, ma rifarei esattamente tutto allo stesso modo. secondo me la turbilonga non e' una sessione di prova ma di gruppo (.. se vuoi andare forte vai da solo se vuoi andare lontano vai con gli altri...)
Grazie Paolo per l'impegno nel cercare percorsi belli, sicuri. difficile, ed anche pericoloso, stare tutti insieme, i gruppetti forse sono la soluzione praticabile.
Alla prossima.
Ho fatto il percorso di 120 KM (proposto proprio da me) insieme a Clavarino, Castagna e madame Ciccone: date anche a me i sudati Km e 164 punti in classifica come a loro altri?
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