Storie di Saracinesco

[giulio]

Saracinesco è stato un paese significativo per la mia famiglia.Vi si rifugiò mio Zio Dino, fratello di mia madre che era di Riofreddo, durante la guerra perchè ricercato dai tedeschi.Che però lo catturarono lo stesso e lo spedirono in Germania dove rimase fino al '45 in un campo di lavoro.Lui però trovò il modo di distrarsi comunque. Infatti si rimorchiò nel campo una prigioniera polacca, molto bella diceva.Bella al punto tale che quando li liberarono, lui invece che tornare a Roma voleva andare in Polonia con lei.Per sua fortuna, suo cugino internato come lui lo prese per un orecchio e lo mise sul treno che li riportava in Italia.Ma che centra con le biciclette direte?Niente, è solo un pò di storia di un paese, l'Italia, che all'epoca si muoveva solo..in bicicletta.Anche a Saracinesco...e con le bici dell'epoca.
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 Sor Giulio

[iceman]

Ci hai riportato di colpo ad una visione del nostro gioco che troppo spesso trascuriamo: la semplicità della bicicletta.
A volte ci facciamo prendere dalla foga di andare forte, quindi pensiamo ad acquistare materiali sempre più leggeri e performanti, ma poi trascuriamo il motore di questo aggeggio: l'uomo !
Mangiare, bere e vivere nel rispetto della natura e della vita altrui non può che farci bene. E questa mia riflessione domenicale si ricollega alle splendide manifestazioni di affetto che si sono scambiati sul Forum Lupo e Porthos (ed alle quali mi associo senza riserva). Le persone semplici sono le migliori, e attenzione a non confondere la semplicità con la pochezza !! Le persone semplici che ho conosciuto in Turbike si sono sempre rivelate piene di valori sempre più rari da trovare.
Quindi, grazie Giulio per aver solleticato in me certi pensieri, grazie al Turbike per il suo gruppo di persone semplici e grazie alla bicicletta che resta sempre il mezzo di trasporto preferito !
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[Maury Bergen]